I soppalchi industriali devono rispondere alle normative vigenti inerenti la sicurezza dei luoghi di lavoro e delle costruzioni.
In fase di progettazione è anche necessario attenersi alle eventuali indicazioni specifiche per le zone sismiche.
Oltre ai costi anche le tempistiche risultano decisamente dilatate con pesanti ricadute economiche ed operative.
Soppalchi e scaffalature come opere precarie: la soluzione più economica e rapida.
È possibile in molti casi realizzare i soppalchi e le scaffalature come opere precarie riducendo decisamente i costi ed in tempi molto rapidi.
Il concetto di opera precaria può essere infatti applicato a molte tipologie di soppalchi e scaffalature che non implicano un cambio di destinazione d’uso o un aumento delle cubature:
- vani per carico scarico merci;
- vani di appoggio e deposito momentaneo materiali;
- soppalchi per magazzinaggio e deposito merci;
- scaffalature per magazzinaggio prodotti.
Ciò rende possibile:
- progettare in funzione della portata che può essere anche molto elevata per sostenere merci e prodotti di peso elevato;
- rendere accessibile praticamente ogni lato della struttura grazie alle ringhiere mobili facilmente smontabili;
- affiancare rampe e scale mobili per effettuare il carico e lo scarico;
- effettuare carico e scarico con muletti, carrelli elevatori o altri strumenti meccanici di carico e scarico.
- attenersi alle specifiche normative sulle zone sismiche.
In genere possono considerarsi opere precarie tutti i soppalchi e le scaffalature con la superficie d’appoggio superiore inferiore ai tre metri, inutilizzabili per il passaggio di persone e con una destinazione finalizzata alla risoluzione di esigenze “momentanee” oltre che senza ancoraggi al suolo o a pareti.
- magazzini e scaffali per negozi;
- vani di appoggio per esposizione e deposito;
- depositi per ricambi e prodotti per attività artigianali;
- magazzini industriali per materiali di consumo;
- depositi di carico scarico in attività di logistica;